Hotel Garni Thurwieser - Santa Caterina  
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Un tuffo nel passato...
LA NOSTRA STORIA
S.Caterina  Valfurva  Sondrio  Lombardia hotels

Come nasce Santa Caterina Valfurva
come località di villeggiatura ...
- dal 1800 ai giorni nostri -


Abbiamo pensato che molte persone sono interessate al passato di Santa Caterina. I cambiamenti sono stati molti: da piccolo alpeggio dove si portava il bestiame durante i i mesi estivi si é trasformata in un famoso centro di cura grazie alla presenza dell'acqua ferruginosa e per un ambiente naturale adatto a salutari passeggiate. Poi, é arrivato il primo impianto di risalita....
 
       
Vista l'importanza delle fonte ferruginosa per tutta la popolazione di Santa Caterina Valfurva, nacquero subito delle leggende, intorno alla sua origine come quella riportata qui sotto, che fa risalire ad una apparizione di S. Caterina, alla quale Don Baldassarre doveva essere devotissimo, la scoperta e gli effetti miracolosi dell'acqua.
 
LA LEGGENDA DI SANTA CATERINA VALFURVA
tratta dal libro: - La storia e la mistica di Santa Caterina Valfurva - Italo Pedrazzini
Italo Pedrazzini motiva l'intitolazione delle acque a Santa Caterina con un suggestivo racconto, fra storia e leggenda, che prenderebbe le mosse dal rinvenimento di una croce di ferro seminascosta nella corteccia di un albero della Val Zebrù "Giorgio Fogliani botanico anni 24 cadde dalla rupe 1696. Don Baldassare Bellotti pose": le parole scritte sul ferro. Dal che, attraverso una accurata indagine il Pedrazzini giunge a ricostruire la vicenda nel modo seguente.
Sul finire del XV secolo, a Bormio, viveva un giovane di nome Giorgio Fogliani che, come don Baldassare Bellotti, parroco della Valfurva, era studioso di botanica: Entrambi autodidatti, sapevano leggere in ogni filo di erba una storia e nessun segreto celava loro la misteriosa flora alpina. Non di rado le scientifiche escursioni dei due"colleghi" erano allietate dalla nipotina del parroco, Silvana, rimasta orfana in tenera età ed allevata dallo zio come una figlia. Di lei si narra che fosse una bellissima ragazza, intelligente ed estroversa, e che fosse, inoltre, l'idolo di tutta la contrada.

Un giorno, allo sbocco della Val Zebrù, Giorgio accingendosi a raccogliere dei fiori, precipitò da una rupe perdendo la vita. La ragazza, scioccata, cominciò dapprima a deperire poi, dopo lungo tempo, ad ammalarsi. Invano Don Baldassare fece ricorso alla sua scienza medica, alle sue erbe ed a nulla servirono le varie visite dei medici: Silvana andava via via spegnendosi!

Al povero parroco non restò più nulla da fare se non pregare ed in particolar modo una santa, Santa Caterina, a cui egli era particolarmente devoto, forse perché Lei, utilizzando elementi naturali come le pietre, guariva dalle coliche. Ai primi albori del 30 Aprile 1698, dopo una notte passata a vegliare ai piedi dell'altare, il parroco ebbe una visione: gli parve di essere in località Pozzo di dentro e di vedere la Santa mentre lasciava cadere dei fiori "rugginosi" (fiori di rododendro) in un avvallamento ai piedi di un pino bruciato da un fulmine.

Da quel punto sgorgò uno zampillo di acqua limpidissima e frizzante, con un accentuato colore ruggine e "gusto metallico". Ferro! Ferro! gli avevano detto i medici e riprendendosi da quella visione si incamminò con passo spedito verso la sorgente in località Pozzo di dentro, che da quel momento assunse il nome di S.Caterina, per attingere l'acqua miracolosa. Ed il prodigio si compì in meno di un mese, Silvana, salvata da morte certa, si ristabilì continuando la cura proprio a Santa Caterina.
Quando parecchi anni dopo, il 20 marzo 1710, la domenica delle Palme, Don Baldassare morì, sorse nella mente di Silvana una precisa vocazione: essa doveva votare a Dio quella vita che Dio le aveva ridato. Finì poi la sua vita a 33 anni nel Convento delle Marcelline presso Empoli.
 
         
     
avventure alpinistiche - la storia di S. Caterina - leggenda di S. Caterina

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